Negli ultimi anni l’Intelligenza Artificiale e la gestione avanzata dei dati hanno assunto un ruolo sempre più centrale nei processi industriali, trasformando il modo in cui le aziende pianificano la produzione, ottimizzano la supply chain e garantiscono la qualità dei prodotti. Soluzioni basate su Manutenzione Predittiva, sistemi di visione intelligente e analytics in tempo reale, stanno diventando parte integrante delle operation, mentre i dati generati da macchine, sensori e sistemi IoT rappresentano sempre più un asset strategico per la competitività del settore industriale.
In questo scenario, l’Unione Europea ha introdotto l’AI Act e il Data Act, due normative che hanno l’obiettivo di garantire un uso dell’Intelligenza Artificiale sicuro e trasparente e, allo stesso tempo, regolamentare l’accesso e la condivisione dei dati industriali. L’impatto di queste norme va oltre la semplice compliance: definisce un nuovo quadro operativo in cui innovazione, responsabilità e competitività devono procedere insieme.
In questo articolo analizzeremo perché questi due atti, l’AI Act e il Data Act, rappresentano un cambiamento strutturale per il settore industriale, quali obblighi e diritti introducono e quali sfide e opportunità strategiche possono generare per le imprese.
AI Act e Data Act: regole e principi chiave
L’AI Act e il Data Act rappresentano due pilastri complementari del nuovo quadro regolatorio europeo, dedicato ai dati e all’Intelligenza Artificiale, elementi oggi centrali nella trasformazione digitale dei processi industriali.
L’AI Act (Regolamento 2024/1689) costituisce il primo sistema normativo organico a livello globale per regolamentare lo sviluppo, la commercializzazione e l’utilizzo dei sistemi di Intelligenza Artificiale nell’Unione Europea. Adotta un approccio basato sul rischio, distinguendo obblighi e requisiti in funzione del potenziale impatto dei sistemi AI sulla sicurezza, sui diritti fondamentali e sull’affidabilità dei processi: alcune applicazioni vengono vietate perché considerate a rischio inaccettabile, mentre i sistemi classificati come ad alto rischio, tipici in ambito industriale, sono soggetti a stringenti misure di governance dei dati, documentazione tecnica, trasparenza, tracciabilità e supervisione umana.
Rientrano tra i sistemi industriali ad alto rischio diverse tecnologie già diffuse nella manifattura avanzata: soluzioni di visione artificiale per il controllo qualità, robot collaborativi, sistemi automatizzati di accesso agli impianti, modelli predittivi per la sicurezza operativa e la gestione degli impatti ambientali. L’AI Act introduce, inoltre, regole specifiche per i modelli di AI generativa, stabilendo nuove responsabilità lungo tutta la catena del valore e prevedendo un quadro sanzionatorio significativo, con multe fino a 35 milioni di euro in caso di violazioni. Come avvenuto con il GDPR, il regolamento è destinato a diventare un riferimento internazionale per la governance dell’AI.
Accanto a questo, il Data Act rappresenta un elemento strutturale nella strategia europea sui dati. In continuità con il Data Governance Act (DGA), mira a creare un ecosistema unico e interoperabile, facilitando la circolazione dei dati tra settori e confini e riducendo le asimmetrie informative verso pochi provider. Il regolamento definisce chi può accedere ai dati generati dai dispositivi connessi (personali e non personali) e introduce il principio del diritto di utilizzo da parte di cittadini e imprese. Per il mondo industriale ciò significa poter valorizzare in modo più efficace i dati prodotti dai macchinari IoT, abilitando applicazioni come manutenzione predittiva, ottimizzazione dei processi, tracciabilità avanzata e sistemi di monitoraggio distribuito.
Il Data Act interviene anche sul mercato dei servizi di elaborazione e archiviazione dati, facilitando la portabilità e la migrazione tra provider cloud e rafforzando la compatibilità dei sistemi. Ogni Stato membro è responsabile dell’istituzione di un’autorità di vigilanza incaricata di garantire l’applicazione del regolamento e sanzionare eventuali violazioni in modo proporzionato ed efficace.
Questo quadro normativo si intreccia con GDPR, DGA e Digital Markets Act, definendo, quindi, un insieme unitario di criteri che le aziende devono considerare per tutte le iniziative data-driven future.
Gli obblighi per le aziende: come adeguarsi all’AI Act
L’introduzione dell’AI Act impone alle imprese che utilizzano tecnologie di Intelligenza Artificiale ad alto rischio una serie di requisiti operativi che incidono direttamente sull’organizzazione interna, sulla governance dei dati e sui processi di controllo qualità. Per essere conformi alla normativa, le aziende devono garantire la disponibilità di una documentazione tecnica completa, capace di dimostrare il funzionamento del sistema, la sua tracciabilità e la gestione delle decisioni automatizzate.
I dataset impiegati devono essere accurati, rappresentativi e privi di distorsioni, mentre l’architettura dei modelli deve rispettare rigorosi standard di Cybersecurity, assicurando la protezione da manipolazioni e alterazioni lungo tutto il ciclo di vita dell’AI. Un altro elemento fondamentale riguarda la supervisione umana, che deve essere svolta da personale adeguatamente formato, competente e in grado di intervenire in caso di comportamenti anomali del modello. A ciò si aggiunge l’obbligo di effettuare valutazioni d’impatto sui diritti e sulla sicurezza, insieme alla conservazione dei log di sistema per un periodo minimo definito dalla normativa. Per le imprese diventa quindi indispensabile dotarsi di un sistema strutturato di gestione del rischio e di procedure interne di compliance all’AI Act, che includano monitoraggio continuo, audit periodici e meccanismi di segnalazione in caso di incidenti o malfunzionamenti.
L’effetto della normativa si estende all’intera filiera: fornitori, integratori e distributori devono adottare standard comuni e garantire che i sistemi immessi sul mercato o integrati nelle linee produttive siano pienamente conformi. In questo nuovo scenario regolatorio, la compliance non è solo un adempimento formale, ma un elemento strategico per rendere più sicuri, trasparenti e affidabili i processi industriali basati sull’intelligenza artificiale.
Data Act: cosa cambia per l’accesso ai dati industriali
Il Data Act ridisegna in modo significativo il modo in cui i dati industriali vengono generati, condivisi e valorizzati, introducendo un quadro regolatorio che mira a creare un vero mercato unico dei dati e a riequilibrare i rapporti tra produttori di tecnologie e imprese utilizzatrici. La normativa riconosce all’utente (azienda manifatturiera, OEM, integratore o operatore di macchinari) il diritto di accedere ai dati prodotti dall’uso di macchine, sensori e sistemi IoT, superando la logica tradizionale in cui queste informazioni restavano sotto il controllo esclusivo del produttore. Per rendere effettivo questo diritto, i data holder devono progettare prodotti e servizi secondo il principio del data access by design, garantendo che i dati siano disponibili in modo sicuro, strutturato, gratuito e facilmente trasferibile a sistemi terzi. In questo scenario, un costruttore di macchinari industriali dovrà assicurare, ad esempio, che l’utilizzatore possa recuperare in autonomia i dati operativi tramite interfacce dedicate o API documentate, e che possa inoltre decidere di inviarli direttamente a un fornitore esterno di analisi, manutenzione o diagnostica. I produttori sono, dunque, chiamati a rivedere la progettazione dei propri sistemi, gli integratori devono garantire interoperabilità e trasparenza, mentre le aziende utilizzatrici acquisiscono nuove opportunità per migliorare efficienza, manutenzione, monitoraggio e competitività, grazie a un accesso finalmente aperto e non più vincolato ai dati generati dalle proprie operazioni.
AI Act e Data Act: opportunità strategiche per le aziende
La nuova cornice normativa introdotta da AI Act e Data Act rappresenta una leva concreta per una serie di vantaggi:
- l’aumento della competitività
- l’efficienza
- la capacità innovativa.
Un migliore accesso ai dati industriali e l’adozione di sistemi AI più trasparenti e controllabili consentono alle aziende manifatturiere di ripensare modelli operativi, creare nuovi servizi e rafforzare la collaborazione lungo la supply chain. Di seguito le principali opportunità che queste normative mettono a disposizione delle imprese:
- Innovazione di prodotti e servizi grazie a un accesso facilitato ai dati: la possibilità di ottenere e aggregare i dati generati da macchinari, sensori e dispositivi IoT permette alle aziende di sviluppare funzionalità più avanzate, migliorare le prestazioni dei prodotti e creare soluzioni personalizzate basate su analisi reali e aggiornate.
- Ottimizzazione dei processi produttivi e delle operation: con la disponibilità di dataset completi, provenienti anche da macchinari di produttori diversi, le imprese possono implementare digital twin e sistemi di controllo intelligente e processi a ciclo chiuso, riducendo inefficienze, costi energetici e tempi di fermo.
- Miglioramento della qualità delle applicazioni di Intelligenza Artificiale: l’accesso a dati più numerosi, vari e affidabili risolve uno dei limiti più diffusi nell’adozione dell’AI. Le aziende possono addestrare modelli predittivi più accurati, migliorare le soluzioni di manutenzione predittiva e rendere l’automazione più adattiva e performante.
- Sviluppo di nuovi modelli di business data-driven: il quadro normativo favorisce l’emergere di servizi innovativi, come piattaforme pay-per-use, sistemi avanzati di diagnostica remota, applicazioni per il monitoraggio continuo e servizi post-vendita personalizzati, aumentando il valore creato attorno al prodotto.
- Maggiore trasparenza lungo la supply chain: la disponibilità di dati condivisibili in modo standardizzato consente di monitorare meglio materiali, processi e forniture, aumentando la tracciabilità e riducendo rischi operativi e di conformità.
- Ecosistemi industriali più interoperabili e collaborativi: la definizione di standard comuni e l’obbligo di rendere i dati accessibili favoriscono la cooperazione tra OEM, integratori, utilizzatori finali e terze parti, creando filiere più resilienti, aperte e orientate allo scambio sicuro di informazioni.
Monitorare e sfruttare strategicamente queste opportunità permette alle imprese di trasformare la compliance normativa in un vantaggio competitivo, aumentando la capacità di innovare, ottimizzare i processi e costruire modelli di produzione più sostenibili e data-driven.
Accesso ai dati industriali: le sfide per le imprese
L’adeguamento alle normative dell’AI Act e del Data Act comporta per le aziende industriali una serie di sfide tecniche e organizzative, che incidono direttamente su infrastrutture, competenze e processi interni. La complessità tecnologica rappresenta il primo nodo critico: aggiornare o riprogettare sistemi di Intelligenza Artificiale affinché rispettino requisiti stringenti di trasparenza, tracciabilità, sicurezza e supervisione umana, implica interventi profondi su modelli, dataset, pipeline di sviluppo e architetture Cloud e Edge Computing.
Parallelamente, la crescente centralità del dato richiede l’adozione di un solido framework di Data Governance, con regole chiare per accesso, condivisione, portabilità e qualità dei dati generati da macchinari e dispositivi IoT, oltre a sistemi di sicurezza avanzati per prevenire accessi non autorizzati.
L’introduzione del Data Act obbliga inoltre le imprese a mappare con precisione i flussi informativi, valutare gli impatti sui diritti IP e riorganizzare i database separando rigorosamente i dati provenienti da dispositivi connessi per evitare la perdita della tutela sul diritto sui generis. A ciò si aggiunge una criticità trasversale: la mancanza di competenze integrate su AI, compliance normativa e gestione del dato, che complica la progettazione di architetture adeguate e l’aggiornamento dei processi esistenti.
Infine, l’allineamento alle nuove regole comporta investimenti iniziali significativi, la revisione di contratti e condizioni d’uso e un impatto non trascurabile su procedure consolidate, richiedendo un cambiamento culturale e organizzativo che abbracci formazione, responsabilità chiare e una maggiore attenzione alla protezione degli asset di proprietà intellettuale.
Il ruolo di BI-REX come partner per la compliance e la trasformazione digitale
Adeguarsi ai nuovi obblighi introdotti dall’AI Act e dal Data Act rappresenta una sfida strategica per tutte le imprese che intendono innovare in modo sicuro, competitivo e conforme. In questo scenario, poter contare su un partner altamente specializzato diventa un fattore decisivo: BI-REX si configura come hub nazionale per la transizione digitale, offrendo alle aziende strumenti, competenze e infrastrutture per affrontare con sicurezza ogni fase del percorso di adeguamento.
Attraverso servizi di analisi e valutazione dei sistemi di Intelligenza Artificiale, supporta le imprese nell’identificazione dei requisiti di trasparenza, sicurezza e governance richiesti dal quadro regolatorio europeo, contribuendo a costruire modelli di AI affidabili e conformi. Parallelamente, grazie a progetti pilota dedicati a interoperabilità, condivisione e disponibilità dei dati, il Competence Center aiuta le organizzazioni a tradurre i principi del Data Act in processi industriali più aperti, accessibili e orientati alla valorizzazione dei dati in ottica Industria 5.0. A questo si affianca un’offerta formativa completa, che include percorsi su governance digitale, Intelligenza Artificiale, cybersecurity e data management, pensati per sviluppare competenze tecniche e strategiche indispensabili in un contesto regolatorio in rapida evoluzione.
L’entrata in vigore dell’AI Act e del Data Act segna un momento cruciale per le imprese europee: non si tratta soltanto di conformarsi a nuove normative, ma di cogliere un’occasione per rafforzare la propria competitività, migliorare l’efficienza dei processi e aumentare il valore generato dai dati. Agire oggi, con una preparazione anticipata, significa prevenire rischi operativi, garantire continuità e posizionarsi in modo solido nei mercati del futuro.
BI-REX offre audit, assessment e progettualità dedicate all’AI e alla gestione dei dati, accompagnando le imprese verso strategie di compliance e innovazione solide, sostenibili e implementabili. Contattaci per una consulenza personalizzata.




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