Negli ultimi anni, l’innovazione digitale ha trasformato in profondità il modo in cui le imprese progettano, utilizzano e valorizzano i propri asset produttivi. L’evoluzione verso modelli data-driven, piattaforme digitali e sistemi di analisi avanzata, ha portato alla nascita di nuovi approcci, che superano il semplice concetto di prodotto per integrare servizi ad alto valore aggiunto, lungo tutto il ciclo di vita dell’impianto. In questo scenario si colloca la servitization, un modello industriale in rapida espansione che ridefinisce radicalmente la relazione tra produttore e cliente.

Si tratta di un cambiamento che coinvolge dimensioni tecniche, contrattuali e organizzative, e che può generare importanti vantaggi in termini di efficienza, continuità operativa e competitività.

In questo articolo analizzeremo che cosa si intende per servitizzazione industriale, come evolve il modello prodotto-servizio, quali tecnologie abilitano i nuovi modelli di business e quali sono i benefici concreti per le imprese.

 

Che cos’è la servitization industriale?

La servitization in ambito industriale indica l’evoluzione del modello di business che porta le imprese a spostarsi dalla semplice vendita di un macchinario alla fornitura di un servizio continuo legato al suo utilizzo. Non si tratta più di commercializzare un bene fisico, ma di integrare componenti digitali, manutenzione predittiva, monitoraggio remoto e contratti basati sulle performance, dando vita a una proposta unificata prodotto-servizio, capace di generare valore lungo tutto il ciclo di vita dell’impianto. Questo paradigma, ormai centrale per il settore industriale, trasforma la tradizionale logica di proprietà in un modello di usership, dove il cliente paga l’effettivo uso o le prestazioni erogate dal bene piuttosto che il bene stesso.

Nel mondo industriale, esempi concreti di servitization riguardano macchinari industriali, robot collaborativi, sistemi produttivi avanzati e impianti energetici che vengono offerti tramite formule come pay-per-use o pay-per-performance. Grazie all’adozione di tecnologie come IoT, Intelligenza Artificiale e analisi dei dati, la servitization permette di aumentare l’efficienza operativa, ridurre sprechi e ottimizzare consumi, favorendo modelli più circolari e sostenibili.

Questa trasformazione non riguarda solo le grandi realtà internazionali: anche le PMI italiane stanno progressivamente adottando approcci orientati ai servizi, spinte dalla transizione digitale e dalla necessità di distinguersi con soluzioni a maggiore valore aggiunto. 

 

L’evoluzione del modello prodotto-servizio

La servitization sta trasformando profondamente il modo in cui le aziende manifatturiere concepiscono la propria offerta, spostando il focus dalla semplice vendita del prodotto a una proposta integrata che unisce bene fisico e servizi correlati. In questo contesto, il prodotto diventa la piattaforma attraverso cui sviluppare soluzioni ad alto valore aggiunto, capaci di garantire continuità operativa, affidabilità e riduzione dei rischi per il cliente, generando allo stesso tempo flussi ricorrenti e maggiore controllo sul ciclo di vita per il produttore.

L’evoluzione del modello prodotto-servizio si traduce in diverse tipologie di offerta:

  • Prodotto + assistenza base: il modello tradizionale, dove l’azienda vende il bene e offre supporto tecnico standard.
  • Servizi avanzati: introduzione di monitoraggio remoto, manutenzione preventiva e predittiva, e analisi dei dati per ottimizzare le performance del macchinario.
  • Product-as-a-Service (PaaS): il cliente paga per l’utilizzo effettivo del prodotto, con tariffe basate su ore di funzionamento, output o risultati misurabili.
  • Full-Service / pay-per-output: offerta completa che trasferisce al produttore la responsabilità dei risultati operativi, includendo manutenzione, aggiornamenti e gestione dell’intero ciclo di vita.

Questa evoluzione comporta cambiamenti strutturali nella strategia dell’impresa:

  • il fornitore accompagna il cliente lungo l’intero utilizzo del prodotto, instaurando relazioni durature;
  • l’attenzione si concentra sul parco macchine esistente e sulle opportunità di servizio ricorrente, più che sulla sola quantità venduta;
  • l’analisi si sposta dal costo iniziale all’efficienza complessiva, incentivando modelli as-a-Service che generano ricavi stabili;
  • l’innovazione richiede cooperazione tra fornitori, clienti e partner tecnologici, creando valore aggiunto condiviso lungo l’intera filiera.

L’integrazione delle tecnologie digitali (IoT, intelligenza Artificiale e analisi dei dati) consente, inoltre, di rendere l’offerta ancora più personalizzata, garantendo monitoraggio in tempo reale, manutenzione predittiva e una gestione più efficace delle risorse. In questo modo, il modello avanzato prodotto-servizio non solo aumenta il valore percepito dai clienti, ma diventa anche un driver di competitività e sostenibilità per l’Industria 5.0.

 

Tecnologie Abilitanti: il motore digitale della servitizzazione Industriale

La servitization industriale si fonda su un’infrastruttura digitale capace di raccogliere, elaborare e valorizzare i dati generati dagli asset lungo tutto il loro ciclo di vita. È questa base tecnologica a rendere possibile l’evoluzione dal prodotto al modello prodotto-servizio, abilitando contratti pay-per-use, servizi predittivi e forme avanzate di monitoraggio continuo delle prestazioni. Di seguito le principali tecnologie abilitanti per la servitization:

  • Industrial Internet of Things (IIoT): la sensoristica installata sugli asset e la connettività industriale permettono di raccogliere e trasmettere dati operativi in tempo reale (dalle condizioni di funzionamento ai livelli di utilizzo), abilitando il monitoraggio remoto, la manutenzione basata sullo stato dell’asset e i contratti legati alle performance. L’IIoT rappresenta quindi il primo pilastro tecnico dei modelli pay-per-use.
  • Edge computing: per molte applicazioni industriali è necessario elaborare i dati vicino alla macchina, con latenze ridotte e maggiore resilienza in caso di assenza di connessione. L’Edge Computing consente, infatti, analisi istantanee, rilevazioni di anomalie e attuazioni rapide, migliorando l’efficienza operativa e riducendo il carico sul cloud.
  • Piattaforme digitali e sistemi cloud: le piattaforme industriali integrano dati provenienti da macchinari, sensori e applicazioni gestionali, fornendo dashboard per monitoraggio, analisi, pianificazione e gestione dei contratti. Il cloud abilita scalabilità, interoperabilità e aggiornamenti continui, supportando modelli SaaS e servizi digitali evoluti.
  • Manutenzione predittiva con AI e Machine Learning: gli algoritmi analizzano i dati provenienti dai macchinari per individuare trend, anomalie e pattern nascosti, prevedendo guasti e ottimizzando la manutenzione. Questa capacità è centrale nei modelli di servitization orientati alla performance, dove la disponibilità dell’asset diventa parte del valore offerto al cliente.
  • Digital twin: i gemelli digitali consentono di creare una replica virtuale dell’asset, integrando dati reali per simulare scenari, prevedere comportamenti e ottimizzare configurazioni e interventi. Sono uno strumento chiave per migliorare progettazione, manutenzione e analisi delle prestazioni nel corso del tempo.
  • Sicurezza e governance dei dati: modelli contrattuali basati su pay-per-use o performance-based service richiedono un accesso sicuro, tracciabile e regolamentato ai dati generati dagli asset. Standard di cybersecurity, sistemi IAM, crittografia e gestione strutturata delle autorizzazioni (in linea con GDPR, Data Act e AI Act) sono indispensabili per garantire integrità, affidabilità e conformità normativa.

 

Servitizzazione industriale: i vantaggi concreti per le aziende

L’adozione di modelli servitizzati rappresenta un’evoluzione strategica per il settore manifatturiero, capace di trasformare il rapporto tra produttore e cliente e di introdurre nuovi livelli di efficienza, continuità operativa e valore aggiunto. Grazie all’integrazione tra beni fisici e servizi digitali, le organizzazioni possono ridurre i costi, ottimizzare l’utilizzo degli asset e costruire relazioni di lungo periodo basate su performance misurabili.
Di seguito i principali benefici, distinti nelle due prospettive chiave di questo modello: cliente e produttore.

 

Vantaggi della servitization per i clienti

  1. Riduzione dei costi iniziali: i modelli pay-per-use e basati sulla performance permettono alle imprese di accedere a tecnologie avanzate senza l’investimento iniziale richiesto dall’acquisto dell’asset, trasformando costi di capitale in costi operativi più flessibili.
  2. Pagamento legato all’utilizzo reale: il cliente paga in base al consumo effettivo del macchinario o del servizio, ottimizzando il budget e riducendo gli sprechi derivanti da capacità inutilizzate.
  3. Maggiore continuità operativa: monitoraggio avanzato, manutenzione predittiva e interventi data-driven garantiscono una drastica riduzione dei fermi macchina, con un impatto diretto su produttività e qualità del servizio.
  4. Accesso costante a tecnologie aggiornate: i contratti servitizzati includono spesso upgrade software, sostituzioni e ottimizzazioni dell’asset, assicurando al cliente soluzioni sempre allo stato dell’arte, senza ulteriori investimenti.

 

Vantaggi della servitization per i produttori

  1. Ricavi ricorrenti e più stabili: l’adozione di modelli subscription, pay-per-use o basati sulle performance riduce la dipendenza dalle vendite una tantum e favorisce una maggiore prevedibilità dei flussi finanziari.
  2. Miglioramento della progettazione grazie ai dati d’uso reali: i dati raccolti sul campo consentono di analizzare il comportamento degli asset nel loro reale contesto operativo, supportando l’ingegnerizzazione di prodotti più affidabili, efficienti e orientati al valore.
  3. Fidelizzazione lungo l’intero ciclo di vita del cliente: il produttore non si limita più alla vendita, ma garantisce servizi continuativi, assistenza evoluta e performance misurabili, rafforzando il rapporto con il cliente.
  4. Sviluppo di nuovi servizi ad alto valore aggiunto: la servitizzazione abilita modelli innovativi come Manutenzione Predittiva, ottimizzazione energetica, gestione remota degli asset o benchmarking prestazionale, ampliando l’offerta e incrementando la marginalità.

Il ruolo di BI-REX come partner per la servitization industriale

Abilitare modelli di servitizzazione industriale significa ripensare l’intero ecosistema aziendale: dalla progettazione del prodotto alla gestione dei dati, dalla manutenzione all’organizzazione dei flussi di ricavo. Per molte imprese manifatturiere questo passaggio rappresenta una trasformazione profonda, che richiede competenze tecniche, metodologie avanzate e infrastrutture adeguate. In questo contesto, BI-REX si configura come un partner strategico per accompagnare le aziende nella transizione verso modelli Product-Service Systems più competitivi, sostenibili e orientati al valore.

Attraverso attività di analisi e valutazione dei modelli prodotto-servizio, il Competence Center supporta le imprese nell’identificazione delle opportunità di servitization più adatte al proprio contesto produttivo, aiutandole a definire metriche, obiettivi e impatti lungo il ciclo di vita del prodotto. A ciò si affiancano progetti pilota, che integrano tecnologie IoT, piattaforme dati e sistemi di Manutenzione Predittiva, consentendo alle aziende di testare soluzioni reali prima di una scalabilità operativa su largo raggio. Inoltre, BI-REX affianca le imprese con percorsi formativi dedicati all’uso dei dati e alle Tecnologie Abilitanti, supportando lo sviluppo delle competenze necessarie per gestire in modo efficace un’offerta basata sui servizi.

Per approfondire opportunità, tecnologie e trasformare la servitization in un reale vantaggio competitivo, contattaci per una consulenza personalizzata.